chore(i18n,curriculum): update translations (#43267)

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2021-08-25 09:12:11 -07:00
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@@ -8,7 +8,7 @@ dashedName: render-conditionally-from-props
# --description--
Fino ad ora hai visto come usare `if/else`, `&&`, e l'operatore ternario (`condition ? expressionIfTrue : expressionIfFalse`) per fare decisioni condizionali su cosa e quando presentare. Tuttavia, c'è ancora un argomento importante da discutere che consente di combinare uno o tutti questi concetti con un'altra potente funzionalità di React: le props. Usare le proprietà (props) per presentare il codice condizionalmente è molto comune tra gli sviluppatori di React — cioè essi usano il valore di una determinata proprietà per prendere automaticamente delle decisioni su cosa presentare.
Finora, hai visto come usare `if/else`, `&&`, e l'operatore ternario (`condition ? expressionIfTrue : expressionIfFalse`) per prendere decisioni condizionali su cosa presentare e quando. Tuttavia, c'è ancora un argomento importante da discutere che consente di combinare uno o tutti questi concetti con un'altra potente funzionalità di React: le props. Usare le proprietà (props) per presentare il codice condizionalmente è molto comune tra gli sviluppatori di React — cioè essi usano il valore di una determinata proprietà per prendere automaticamente delle decisioni su cosa presentare.
In questa sfida, configurerai un componente figlio per prendere decisioni di rendering basate sulle props. Utilizzerai anche l'operatore ternario, ma puoi vedere come molti degli altri concetti che sono stati trattati nelle ultime sfide potrebbero essere altrettanto utili in questo contesto.

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@@ -8,7 +8,7 @@ dashedName: copy-an-object-with-object-assign
# --description--
Le ultime sfide funzionavano con gli array, ma ci sono modi per aiutare a far rispettare l'immutabilità dello stato anche quando esso è un `object`. Uno strumento utile per gestire gli oggetti è l'utilità `Object.assign()`. `Object.assign()` prende un oggetto di destinazione e degli oggetti di origine e mappa le proprietà dagli oggetti di origine all'oggetto di destinazione. Tutte le proprietà corrispondenti sono sovrascritte dalle proprietà degli oggetti sorgente. Questo comportamento è comunemente usato per fare copie superficiali di oggetti passando un oggetto vuoto come primo argomento seguito dall'oggetto o dagli oggetti che si desidera copiare. Ecco un esempio:
Le ultime sfide funzionavano con gli array, ma ci sono modi per aiutare a far rispettare l'immutabilità dello stato anche quando esso è un `object`. Uno strumento utile per gestire gli oggetti è l'utilità `Object.assign()`. `Object.assign()` prende un oggetto di destinazione e degli oggetti di origine e mappa le proprietà dagli oggetti di origine all'oggetto di destinazione. Tutte le proprietà corrispondenti sono sovrascritte dalle proprietà degli oggetti sorgente. Questo comportamento è comunemente usato per fare copie superficiali di oggetti passando un oggetto vuoto come primo argomento seguito dall'oggetto o dagli oggetti che si desidera copiare. Qui un esempio:
```js
const newObject = Object.assign({}, obj1, obj2);

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@@ -10,7 +10,7 @@ dashedName: handle-an-action-in-the-store
Dopo che un'azione è stata creata e spedita, lo store di Redux deve sapere come rispondere a quell'azione. Questo è il lavoro di una funzione `reducer` (riduttore). I reducer in Redux sono responsabili delle modifiche allo stato che si verificano in risposta alle azioni. Un `reducer` prende `state` e `action` come argomenti, e restituisce sempre un nuovo `state`. È importante capire che questo è l'**unico** ruolo del reducer. Questo non ha effetti collaterali - non chiama mai un endpoint API e non ha mai sorprese nascoste. Il reducer è semplicemente una funzione pura che prende uno stato e un'azione, e restituisce un nuovo stato.
Un altro principio chiave in Redux è che lo `state` è di sola lettura. In altre parole, la funzione `reducer` deve **sempre** restituire una nuova copia dello `state` e non modificare mai direttamente lo state. Redux non applica l'immutabilità dello stato, tuttavia sei responsabile di applicarlo nel codice delle tue funzioni reducer. Nelle prossime sfide farai pratica con questo.
Un altro principio chiave in Redux è che lo `state` è di sola lettura. In altre parole, la funzione `reducer` deve **sempre** restituire una nuova copia dello `state` e non modificare mai direttamente lo state. Redux non forza l'immutabilità dello stato, tuttavia sei responsabile di applicarlo nel codice delle tue funzioni reducer. Nelle prossime sfide farai pratica con questo.
# --instructions--

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@@ -12,7 +12,7 @@ Queste ultime sfide descrivono diversi metodi per far rispettare il principio fo
Se scattassi un'istantanea dello stato di un'applicazione Redux nel tempo, vedresti qualcosa come `state 1`, `state 2`, `state 3`,`state 4`, `...` e così via dove ogni stato può essere simile al precedente, ma ognuno è un dato distinto. Questa immutabilità, infatti, è ciò che fornisce caratteristiche come il debugging time-travel (viaggio nel tempo) di cui potresti aver sentito parlare.
Redux non applica attivamente l'immutabilità dello stato nel suo store o nei reducer: questa responsabilità ricade sul programmatore. Fortunatamente, JavaScript (specialmente ES6) fornisce diversi strumenti utili che puoi usare per far rispettare l'immutabilità del tuo stato, che si tratti di una `string`, `number`, `array` o `object`. Nota che le stringhe e i numeri sono valori primitivi e sono immutabili per natura. In altre parole, 3 è sempre 3. Non è possibile modificare il valore del numero 3. Un `array` o `object`, invece, è mutabile. In pratica, il tuo stato sarà probabilmente costituito da un `array` o da un `object`, trattandosi di strutture di dati utili per rappresentare molti tipi di informazioni.
Redux non obbliga attivamente l'immutabilità dello stato nel suo store o nei reducer: questa responsabilità ricade sul programmatore. Fortunatamente, JavaScript (specialmente ES6) fornisce diversi strumenti utili che puoi usare per far rispettare l'immutabilità del tuo stato, che si tratti di una `string`, `number`, `array` o `object`. Nota che le stringhe e i numeri sono valori primitivi e sono immutabili per natura. In altre parole, 3 è sempre 3. Non è possibile modificare il valore del numero 3. Un `array` o `object`, invece, è mutabile. In pratica, il tuo stato sarà probabilmente costituito da un `array` o da un `object`, trattandosi di strutture di dati utili per rappresentare molti tipi di informazioni.
# --instructions--

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@@ -32,7 +32,7 @@ Ci sarebbe molto da digitare per riscrivere questa regola per tutti gli elementi
}
```
La definizione inizia con `@mixin` seguito da un nome personalizzato. I parametri ( `$x`, `$y`, `$blur`e `$c` nell'esempio sopra) sono opzionali. Ora ogni volta che è necessaria una regola `box-shadow`, invece di dover digitare tutti i prefissi dei venditori dovremo solo scrivere una singola linea che chiama il mixin. Un mixin è chiamato con la direttiva `@include`:
La definizione inizia con `@mixin` seguito da un nome personalizzato. I parametri ( `$x`, `$y`, `$blur`e `$c` nell'esempio sopra) sono opzionali. Ora ogni volta che è necessaria una regola `box-shadow`, invece di dover digitare tutti i prefissi dei venditori dovremo scrivere una singola linea che chiama il mixin. Un mixin è chiamato con la direttiva `@include`:
```scss
div {

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@@ -30,7 +30,7 @@ Supponi ora di volere un altro pannello chiamato `.big-panel`. Ha le stesse prop
}
```
Il `.big-panel` avrà le stesse proprietà di `.panel` in aggiunta ai nuovi stili.
`.big-panel` avrà le stesse proprietà di `.panel` in aggiunta ai nuovi stili.
# --instructions--

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@@ -26,7 +26,7 @@ nav ul li {
}
```
Per un grande progetto però, il file CSS avrà molte linee e regole. Questo è dove la nidificazione può aiutare a organizzare il codice inserendo le regole di stile figlie all'interno dei rispettivi elementi genitori:
Per un grande progetto però, il file CSS avrà molte linee e regole. Qui la nidificazione può aiutare a organizzare il codice inserendo le regole di stile figlie all'interno dei rispettivi elementi genitori:
```scss
nav {
@@ -45,7 +45,7 @@ nav {
# --instructions--
Utilizzare la tecnica di nidificazione mostrata sopra per riorganizzare le regole CSS per entrambi i figli dell'elemento `.blog-post`. Ai fini dei test, l'elemento `h1` dovrebbe venire prima dell'elemento `p`.
Utilizza la tecnica di nidificazione mostrata sopra per riorganizzare le regole CSS per entrambi i figli dell'elemento `.blog-post`. Ai fini dei test, l'elemento `h1` dovrebbe venire prima dell'elemento `p`.
# --hints--

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@@ -32,7 +32,7 @@ Un esempio in cui le variabili sono utili è quando un certo numero di elementi
# --instructions--
Crea una variabile `$text-color` e impostala su `red`. Quindi cambiare il valore della proprietà `color` per il `.blog-post` e per `h2` impostandoli alla variabile `$text-color`.
Crea una variabile `$text-color` e impostala su `red`. Quindi cambia il valore della proprietà `color` per `.blog-post` e per `h2` impostandoli alla variabile `$text-color`.
# --hints--

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@@ -1,6 +1,6 @@
---
id: 587d7dbf367417b2b2512bba
title: Usare @each per iterare sugli elementi in una lista
title: Usare @each per iterare sugli elementi di una lista
challengeType: 0
forumTopicId: 301461
dashedName: use-each-to-map-over-items-in-a-list

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@@ -1,6 +1,6 @@
---
id: 587d7dbe367417b2b2512bb8
title: Usare @if e @else per aggiungere logica ai tuoi stili
title: Usare @if e @else per aggiungere logica agli stili
challengeType: 0
forumTopicId: 301463
dashedName: use-if-and-else-to-add-logic-to-your-styles